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Il Podestà

"Il Podestà"

L’esplorazione è l’appagamento dei sensi e colui che non ha l’ardire di conoscere il mondo in tutte le sue essenze, non avrà vissuto

Uomo dai mille talenti il Podestà di Castell’Arquato ebbe quell’ardire.
Dimorò nel borgo degli innamorati, luogo di fascino e incanto, a cui lui assomigliava. 
Capace di alternare gli affari con la creatività, amava dipingere sorseggiando tè verde, praticava la nobile arte della caccia, passeggiava a cavallo nei boschi collinari per fiutarne i muschiosi profumi. La conoscenza per lui era alimento dei sensi che solo attraverso essi poteva arrivare all’anima e alla mente. 
I sensi... una porta emozionale. 
Amava l’arte e se ne fece mecenate ospitando giovani talentuosi e aiutandoli a realizzare i loro progetti artistici. 
Non rifiutò mai una sfida, nemmeno quella di condividere la sua ricchezza con i più bisognosi: “la bellezza è universale e nostro è il dovere di condividerla”.   Uomo dall’innata generosità, fu precursore dei tempi, capì l’immensità e la potenza della natura: la adorò, la rispettò e la coltivò. Ormai anziano si dedicò alla cura di un vero e proprio erbario, dove trascorreva intere giornate nella beatitudine delle fragranze sprigionate da rare piante e fiori esotici.